Tuesday, November 27, 2012

Psicologia e religione

Psicologia e religione Il rapporto tra la psicologia e la religione e in special modo quella cattolica ,non è stato sempre idilliaco. Solo con il Concilio Vaticano 11 La chiesa aprendosi al mondo, si apre di fatto al confronto e alla collaborazione con la psicologia . Il contributo della psicologia alla comprensione delle dinamiche religiose e’ diventato talmente importante che oggi ci sono psichiatri e psicologi che utilizzano la preghiera quale strumento per la psicoterapia. Lo stesso Freud padre della psicanalisi in una lettera ad un pastore protestante, ammise che il suo approccio psicanalitico curava con le parole ,cosa che a suo dire facevano confessori e i direttori spirituali cattolici e ortodossi da duemila anni. Anche se piu' volte ha considerato la pratica religiosa una forma di patologia mentale. Il limite però della psicanalisi di Freud è quello di attribuire all’agire umano una motivazione sempre e comunque. L’uomo nel fare del bene in sostanza non è spinto da un ideale ,senza pretendere il contraccambio .C’e’ sempre un aspettativa dietro ogni azione umana.,una motivazione pratica. Vi sono dunque tanti approcci e tante teorie in psicologia. Cosi’ è nata per esempio la teoria dell’attaccamento religioso. In sostanza come osservato da uno psicologo ebreo internato in un lager nazista,che sopravvisse .Le persone che avevano degli ideali religiosi riuscivano ad affrontare meglio l’internamento nei campi di concentramento.. Le persone invece che non avevano valori religiosi, non riuscivano a sopportare il peso delle sofferenze e si lanciavano verso il filo spinato,che circondava il perimetro dei lager , venendo immediatamente folgorati da fortissime scariche elettriche.

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